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COME SULLA TERRA, COSÌ NELLO SPAZIO: #NOPOLLUTION #PLASTICFREE #WATERISLIFE

19 September 2019 — 3 minutes read

Progetto di Sostenibilità Ambientale promosso dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali. Si parte da piccoli gesti quotidiani per arrivare a importanti progetti aeronautici e spaziali.

9 Settembre 2019 alle ore 18:00 presso l'Edificio B12, Primo Piano, Aula L.12.

Scarica la locandina ↗

PROGRAMMA

18:00
Andrea Milanese, DAER, Politecnico di Milano
Introduzione e presentazione iniziative #PlasticFree #WaterisLife del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali

18:10
Camilla Colombo, DAER, Politecnico di Milano
Detriti spaziali e problemi ambientali sulla Terra, verso un mondo più sostenibile

Lo spazio avvantaggia l'umanità rendendo possibili molte delle nostre attività sulla Terra: telecomunicazioni, previsioni meteorologiche, geolocalizzazione, gestione del traffico marittimo e aereo e telerilevamento per monitorare la salute del nostro pianeta. Allo stesso tempo, le missioni scientifiche aumentano la conoscenza del nostro sistema solare e consentono lo sviluppo di nuove tecnologie, scienza ed esplorazione spaziale. Gli esseri umani si avventurano abitualmente oltre la Terra e inviano veicoli spaziali in orbita per garantire servizi a terra ed esplorare altri pianeti. Questa straordinaria capacità chiede però una grande responsabilità: la nostra attività spaziale rischia di contaminare lo spazio che circonda la Terra. Infatti, l'esistenza stessa di oltre 900.000 pezzi di detriti, di dimensioni superiori a 1 cm, rappresenta una grave minaccia per la sostenibilità delle attività spaziali.

La quantità di detriti spaziali è aumentata in modo esponenziale e, cosa interessante, questa crescita ha seguito una tendenza simile a molti altri fattori di stress ambientali, come l'anidride carbonica, l'acidificazione degli oceani, la perdita di foreste tropicali, il degrado della biosfera terrestre e inquinamento da plastica negli oceani. Tutti questi problemi hanno diversi aspetti in comune. Data la loro natura globale, la loro soluzione richiede una forte cooperazione internazionale per definire le misure di mitigazione.

18:30
Michèle Lavagna, DAER, Politecnico di Milano
L’acqua, preziosa risorsa per la Terra e prossima sfida per l’esplorazione spaziale umana

Gli strumenti scientifici a bordo delle numerose sonde, sempre più sofisticate, che le Agenzie Spaziali inviano alla scoperta del sistema solare, hanno permesso di scoprire come i corpi celesti orbitanti attorno al Sole siano inaspettatamente ricchi d’acqua, allo stato gassoso, solido o liquido.

L’acqua liquida è alla base della forma di vita a noi nota e, quindi, la rivelazione della sua presenza è, da un lato, il primo indizio dell’astrobiologia per la ricerca di forme di vita extraterrestri e la comprensione dell’origine della vita, dall’altro il primo passo verso la colonizzazione dell’uomo di altri mondi.

Il nostro sistema solare, forse inaspettatamente, è estremamente ricco di questo elemento vitale: la quantità d’acqua a oggi individuata su pianeti, lune e asteroidi supera di almeno 50 volte la quantità d’acqua presente sulla Terra: Ganimede, Callisto, Titano e persino Plutone, presenterebbero grandi quantità di acqua ghiacciata. A essi si aggiungono Luna e Marte, la prima con abbondante presenza d’acqua ghiacciata al suo polo australe, il secondo provvisto, in prossimità della calotta antartica, di acqua allo stato liquido imprigionata in un lago sotterraneo; altrettanto affascinanti sono le lune Europa ed Encelado che nascondono oceani sotterranei sotto la crosta superficiale ghiacciata e le recenti scoperte legate ad esopianeti, apparentemente provvisti di vapore acqueo nelle loro atmosfere.

Questa apparente abbondanza non rende, tuttavia, direttamente abitabile, qualunque regione dello Spazio, non essendo l’acqua - una risorsa così importante per l’uomo - direttamente fruibile.

Di contro, sottolinea ulteriormente l’unicità del nostro pianeta che, grazie a una non banale combinazione di condizioni chimico-fisiche, presenta acqua liquida in superficie e la persistenza di un’atmosfera.

Le Agenzie Spaziali internazionali che si occupano di esplorazione umana stanno rivolgendo sempre più attenzione allo sviluppo di adeguate tecnologie che consentano di estrarre, produrre e trasformare in loco le risorse planetarie in acqua liquida per assicurare agli astronauti gli elementi necessari al sostentamento prolungato di una base spaziale, affrontando le sfide di un ambiente ostile, rompendo la dipendenza dai rifornimenti terrestri. E il primo terreno di sfida è la nostra Luna la cui complessità di colonizzazione ci consente di apprezzare e valorizzare sempre di più l’unicità e il valore delle risorse che il nostro pianeta ci offre, prima fra tutte l’acqua.


Crediti Fotografici: Laura Dalzini